Sulle orme dell’Impero perduto

Attraverso i deserti della Cina Ningxia, Mongolia interna e Gansu

“Mi è sempre piaciuto il deserto. Ci si siede su una duna di sabbia, 

non si vede nulla, non si sente nulla, 

e tuttavia qualche cosa risplende nel silenzio.” 

Antoine de Saint Exupéry

Milano, 5 febbraio 2024 – Il deserto è come un libro aperto, le sue pagine sono scritte dal vento e illustrate dalle morbide dune e ogni passo è una parola silenziosa di avventura. 

“Sulle orme dell’Impero perduto” di Kel 12 è viaggio inedito, una spedizione che si intreccia a percorsi sconosciuti della Via della Seta, sulle tracce del regno buddhista dei Tangut attraverso un’incredibile varietà di deserti.

La Cina è un grande e atteso ritorno nella programmazione di Kel 12 che ha da subito raccolto l’interesse del pubblico; un trend positivo favorito anche dall’introduzione di facili procedure per ottenere i visti on line che semplificano le procedure di ingresso nel Paese.

In questo paese leggendario, secondo al mondo per numero di siti Unesco, Kel 12 propone una ricca selezione di itinerari unici studiati nei minimi dettagli per condurre i viaggiatori alla scoperta non solo dei monumenti storici e delle meraviglie naturali, ma anche dei racconti avvincenti che intrecciano la sua cultura millenaria. Ogni tappa di questi viaggi epici svelano i segreti custoditi dalle antiche mura, stratificazioni di rocce variopinte, gigantesche dune e grotte suggestive.

L’itinerario “Sulle orme dell’Impero perduto” parte da Milano e con volo diretto si raggiunge Pechino, dove una coincidenza conduce a Yinchuan, capoluogo della regione autonoma di Ningxia: qui vive da secoli una comunità islamica cospicua che si amalgama ad altre religioni creando un melting pot inusuale per questo Paese. I mausolei reali degli imperatori rappresentanti la civiltà Tangut a breve distanza dalla città costituiscono una della necropoli imperiali meglio conservate della Cina.

Si prosegue per ammirare le pitture rupestri che raffigurano migliaia di pittogrammi animali e umani, per poi conoscere la realtà vinicola della zona e partecipare a una degustazione di vino locale.

Sostando lungo la strada alla Moschea di Najiahu e al parco della Cultura Hui, si raggiunge la Grande moschea di Tongxin, la più antica del Ningxia, e quindi a Zhongwei si visita il tempio Gao, insieme di stili differenti dove si professano buddhismo, confucianesimo e taoismo.

La tappa successiva, il Parco geologico nazionale della Foresta di Pietra sul Fiume Giallo nei pressi di Jingtai è un ambiente speciale in cui stalagmiti di sabbia, pilastri di pietra, scogliere formatesi dall’erosione di acqua e vento lungo il fiume Giallo creano uno scenario unico e magico. 

Un treno conduce a Zhangye per la visita al Grande Buddha dormiente, il più grande Buddha sdraiato al coperto in Cina, per poi continuare con un’escursione al Parco Geologico ZhangyeDanxia, patrimonio Unesco, un’area montagnosa e desertica caratterizzata da rocce colorate, la cui gamma di sfumature crea un caleidoscopio di colori mozzafiato. Nota come “montagne arcobaleno”, sono state selezionate dal National Geographic come una delle dieci meraviglie geografiche al mondo

Ci si sposta quindi a Matisi per visitare le caratteristiche Grotte e il Tempio costruito a strapiombo su una parete e disposto su più livelli, custodito tra cime innevate ammantate di fascino, per poi dirigersi nella regione autonoma della Mongolia Interna. Una giornata viene dedicata ad esplorare le dune del Badain Jaransecondo deserto più grande della Cina, caratterizzato dalla presenza di diversi laghi permanenti e dalla duna di sabbia stazionaria più alta al mondo. Un deserto speciale, dove crescono piante uniche e i laghi salini costituiscono un habitat favorevole a diverse specie di animali.

Continua la scoperta di paesaggi incantati con la sosta alla Foresta di Pietra Haisen Chulu, caratterizzata da bizzarre formazioni rocciose erose da vento. 

Di grande fascino poi è il sito di Khara- Khoto, con le rovine della Città Nera dei Tangut dove si dice vivano i fantasmi: resti di bastioni sommersi da mucchi inquietanti di sabbia avvolgono di mistero questo luogo.

Sono ambienti in cui si respira la Storia della Cina: i Tangut sono infatti un popolo che in passato occupava la regione del Sichuan ed è stato costretto a spostarsi nella Mongolia interna dall’avanzata tibetana, per poi subire gli attacchi delle orde mongole di Gengis Khan. 

Si lascia la Mongolia per rientrare nel Gansu fino a Jiayuguan, l’estremità occidentale della Grande Muraglia, quindi ci si trasferisce all’oasi di Dunhuang, con le famose Grotte di Mogao e il Lago della Luna Crescente. La salita sulle dune Mingsha Shan per il tramonto rappresenta un momento incantato. 

Dunhuang con le Grotte dei Mille Buddha, un vero e proprio santuario celebrante la fede buddhista attraverso affreschi e sculture, il deserto di Yardan con le sue formazioni rocciose e il pittoresco mercato notturno di Shazhou sono ulteriori tappe imperdibili di questo viaggio. 

Un volo conduce poi a Pechino e da qui ci si sposta alla Gubei Water Tower, un antico villaggio cinese ricostruito con case, botteghe artigianali e canali suggestivi.

Si conclude il viaggio con un’escursione sulla Grande Muraglia cinese nel tratto tra Simatai e Jinshaling, estremamente fotogenico con le sue torri e ripide pendenze, dove una breve salita condurrà ad ammirare la vista panoramica di questa incredibile impresa ingegneristica che si snoda lungo la cresta delle montagne.

Rientrati a Pechino, un volo diretto riporta a Milano Malpensa.

Durata: 16 giorni.

Quota individuale: 6.000,00 euro con esperto e guida locale, sistemazione in hotel 3,4 e 5 stelle, pranzi, cene e tutti i trasporti indicati nel programma inclusi.

Per i lettori: kel12.com

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